Spirituale è tutt’altro che qualcosa di immateriale o
astratto, non c’è niente di più concreto. Esiste una formula matematica della Vita
Spirituale. Vi chiederete quale è e dove sta scritta. Semplice! In ogni libro
di matematica per le elementari, è quella di un rettangolo: base per altezza.
Per capirlo vi chiedo il piacere di prendere biro e foglio e disegnate
un rettangolo, avercelo sottocchio è necessario perché solo ora possiamo
vederne l’area che rappresenta la nostra interiorità; per ricavarla occorre
dargli una base e poi dare altezza a quest’ultima. Non esiste Vita Spirituale
senza una base e se non gli diamo altezza.
La base la ritroviamo mettendoci alla sequela di Giovanni Battista:
Lc3,10 Le folle lo interrogavano: «Che cosa
dobbiamo fare?». 11 Rispondeva: «Chi ha due tuniche, ne dia
una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». 12
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare, e gli chiesero: «Maestro, che
dobbiamo fare?». 13 Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di
più di quanto vi è stato fissato». 14 Lo interrogavano anche
alcuni soldati: «E noi che dobbiamo fare?». Rispose: «Non maltrattate e non
estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe».
Giovanni alla gente che va da lui e gli chiede cosa fare e come potersi
preparare per arrivare pronti all’incontro con Dio non suggerisce modi strani,
non chiede di scalare montagne, dire rosari, imparare a memoria la Parola: ai
pubblicani chiede di essere onesti, di fare bene il loro mestiere,… e
altrettanto dice ai soldati. Insomma la base della Vita Spirituale e proprio
prendere la nostra vita e viverla buona, farla bella e vera, senza aggiungere
niente di altro, senza bisogno di ricorrere a chissà quali esperienze con il
rischio di vivere momenti spirituali ma fuori dalla propria vita. Pertanto: fa della tua vita una vita buona, bella e
vera.
Questo però non basta, questa è solo la base e la basse da sola non è
sufficiente per darci l’area del nostro rettangolo, serve una altezza e questa
ce la dà Gesù con parole che sono tanto belle quanto scomode:
Gv 13,34 Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate
gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli
altri. 35 Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli,
se avrete amore gli uni per gli altri».
Mt 5,38 Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; 39
ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia
destra, tu porgigli anche l'altra; 40 e a chi ti vuol
chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. 41
E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. 42
Da' a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle.
43 Avete inteso che fu detto: Amerai
il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; 44 ma io vi
dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori.
Non basta vivere la nostra vita in modo buono, bello e vero, occorre
innanzitutto non viverla solo per noi e renderci conto che ci sono altri che ne
fanno parte; rendersi conto che la nostra vita quotidiana di amori e amicizie è
chiamata a diventare alta tanto quanto ce la mostra Gesù, il nostro amore è
chiamato a diventare alto come il suo, come lui ci ha amato; comprendere che
tutta la nostra vita, e non solo alcuni momenti, è chiamata ad una altezza tale
che il mio nemico diventa colui per cui prego. Quanto nella nostra vita di
tutti i giorni le nostre relazioni hanno bisogno di confrontarsi con questa
Parola, quanto rischiamo di volare basso e di non avere veramente vita se ci
appiattiamo solo a livello di base che apparentemente ci può bastare e sembrare
buono e sufficiente, ma non di dà la pienezza di ciò che in verità possiamo
chiamare Vita Spirituale.
Ecco allora: base e altezza. Servono entrambe, con una e basta
rimaniamo appiattiti e senza spessore, non lo dico solo per Giovanni ma anche
per Gesù, la sua altezza da sola non basta se la viviamo staccata da una base
che la rende realistica, concreta, insomma che la rende vita, perché come
dicevo all’inizio ci può essere Vita Spirituale solo se c’è una vita.
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