Stiamo sperimentando, con i ragazzi dalle 3 media alle 5 superiore, messe (feriali e festivie) celebrate apposta per loro, che li vede animatori della liturgia e destinatari particolari per quanto riguarda linguaggi e segni usati.
La proposta non arriva come un qualcosa di occasionale buttato un po’ lì per provare qualcosa di nuovo, è dentro una riflessione più ambia riguardo i cambiamenti intervenuti nel mondo giovanile di questi anni e nato dal confronto con i loro educatori.
Il tema proposto non è nuovo nel suo genere, non vuole ricalcare necessariamente tentativi fatti nel passato. Agli adulti l’argomento proposto potrebbe richiamare il movimento nato nel post concilio riguardo la Messa Beat e per citare un autore fra tutti, Marcello Giombini. Era la volontà di dare ai giovani un modo di pregare cantando secondo criteri vicini alla loro vita (sia come strumenti e melodie, che con la gioia che li caratterizzava).
Il tema proposto non è nuovo nel suo genere, non vuole ricalcare necessariamente tentativi fatti nel passato. Agli adulti l’argomento proposto potrebbe richiamare il movimento nato nel post concilio riguardo la Messa Beat e per citare un autore fra tutti, Marcello Giombini. Era la volontà di dare ai giovani un modo di pregare cantando secondo criteri vicini alla loro vita (sia come strumenti e melodie, che con la gioia che li caratterizzava).