mercoledì 12 dicembre 2018

Messa dei Giovani

Stiamo sperimentando, con i ragazzi dalle 3 media alle 5 superiore, messe (feriali e festivie) celebrate apposta per loro, che li vede animatori della liturgia e destinatari particolari per quanto riguarda linguaggi e segni usati.
La proposta non arriva come un qualcosa di occasionale buttato un po’ lì per provare qualcosa di nuovo, è dentro una riflessione più ambia riguardo i cambiamenti intervenuti nel mondo giovanile di questi anni e nato dal confronto con i loro educatori.
Il tema proposto non è nuovo nel suo genere, non vuole ricalcare necessariamente tentativi fatti nel passato. Agli adulti l’argomento proposto potrebbe richiamare il movimento nato nel post concilio riguardo la Messa Beat e per citare un autore fra tutti, Marcello Giombini. Era la volontà di dare ai giovani un modo di pregare cantando secondo criteri vicini alla loro vita (sia come strumenti e melodie, che con la gioia che li caratterizzava).

mercoledì 5 dicembre 2018

Bocciato! E adesso?

A volte capita, anche dopo speranze basate sull’impegno degli ultimi momenti volto a evitare questo giudizio finale. Sembra che ai ragazzi non interessi più di tanto, minimizzano con un modo di fare un po’ “superiore”. Ma se si va oltre l’apparenza di una certa arroganza, si vede come sotto c’è ben altro. Ci troviamo davanti a un ragazzo che soffre, ferito. Sì la bocciatura è conseguenza di un anno oggettivamente andato male, non c’è niente da dire, però sotto sotto personalmente lo si vive come un fallimento di cui vergognarsi. Per questo non occorre aggiungere dolore a dolore, tenendosi lontani da più o meno impliciti riferimenti al fatto che quanto accaduto possa averci deluso, del resto non siamo noi a essere stati bocciati quindi, per il momento, lasciamo da parte le nostre sofferenze e mettiamo al centro quelle dell’adolescente.
L’impegno è cercare di capire i motivi del perché ci si è arrivati, questo ci permette di decidere anche quale strategia mettere in campo adesso e per il prossimo anno. Qualcosa di storto deve esserci stato, occorre che salti fuori anche se non è mai facile confrontarsi con i propri errori (o quelli del figlio). Evitiamo di nasconderci dietro a facili escamotages, che sicuramente aiutano a placare il dolore, ma non a decidere il meglio da fare. Sì forse gli insegnati sono stati un po’ severi, potevano avvisare prima, noi potevamo stare più attenti, seguirlo di più, ma non può essere solo questo. Qualcosa deve essere andato in modo diverso rispetto i progetti fatti a inizio anno.