Molte indagini indicano che il mondo giovanile si sta
allontanando dalla pratica della fede insieme al definirsi sempre più come non
credenti, posto che sia una reale novità rispetto al passato, credo che sia un
fenomeno che merita di essere preso in considerazione perché capace di dirci
molto di più sul rapporto tra Dio e le giovani generazioni.
Parlando con loro, ci si rende conto che hanno sviluppato un
proprio approccio alle questioni della fede, non hanno aderito allo storico
ateismo delle precedenti generazioni, né necessariamente all’indifferenza che
poteva emergere all’interno della propria famiglia. Ciò che li caratterizza è
lo specifico del tempo nel quale vivono, ossia una messa in questione delle
tradizioni ricevute “per nascita”, della presa di distanza da un itinerario di
fede nel quale non si ritrovano più. Questo li porta serenamente a prendere le
distanze da una società nella quale ancora tanti si definisco “cattolici”, ma rimangono
ugualmente cercatori di risposte ai problemi fondamentali della vita e Gesù ne
ha eccome da dare di contributi e risposte a queste loro ricerche.