Si potrebbe chiamare un incontro di catechismo come tanti altri. Siamo alla preparazione specifica per la Cresima, ragazzi di seconda media, un gruppo numeroso. Chi c’è passato o vive esperienze simili nel mondo della scuola, sa cosa voglia dire averli riuniti insieme e gestire il tutto in un momento della vita tanto ricco di confusione interna quanto esterna.
Devo riconoscere che questo gruppo in particolare mi sta mettendo molto alla prova, già lo sapevo attraverso le parole dei loro catechisti, ora ci sono davanti io. È già il terzo incontro, dopo gli altri ero tornato a casa un po’ amareggiato (non verso loro, ma con me stesso), ho pensato a cose nuove da dire, raccontandole più che spiegandole o insegnandole: sembra un po’ abbia funzionato. Soprattutto ho deciso di non urlare più, di non arrabbiarmi.
Non è stato semplice, momenti di silenzio e attenzione ci sono stati, non duravano a lungo, bastava un niente per acchiappare l’attenzione di uno dei tanti o pochi disturbatori con una grande capacità di contagio verso i propri compagni.