Ciao Chiara, sono contento della mail che mi hai scritto per
condividere le fatiche che insieme ad altri stai sopportando stando accanto ad
adolescenti non sempre gestibili, mi dispiace che voi possiate soffrirne e sono
solidale con voi e consapevole della situazione e delle complicanze annesse,
allo stesso tempo so anche che questo non toglie niente alla bellezza e
all’importanza dell’opera che portate avanti, anzi dice proprio che di voi c’è
bisogno.
… qualche scarabocchio per cercare di interpretare gli enigmi degli adolescenti, per dare un senso a comportamenti apparentemente insensati, con una forte volontà di cercare di capire
giovedì 24 novembre 2016
martedì 15 novembre 2016
Voglio delle prove
Un giorno parlavamo
della Chiesa con un gruppo di ragazzi, leggendo alcuni brani degli Atti degli
Apostoli che parlavano del loro stile di vita (cfr. At 2,42-63; 4,32-37). A un
certo punto un ragazzo salta su e condivide tutta la propria difficoltà a crede
a qualcosa senza avere delle prove, i primi cristiani avevano visto Gesù o
almeno era stato così per i suoi discepoli che raccontavano il tutto di prima
mano, mentre a noi oggi rimane solo un libro da leggere. Compare sotto una
domanda di vita: vale la pena mettersi in gioco così come ce lo propone oggi la
Chiesa ed è possibile farlo in modo bello e felice?
martedì 8 novembre 2016
Sentire Vedere Toccare
Ciao Andrea,
dopo che ci siamo visti e mi hai raccontato della tua scelta
di sospendere la tua partecipazione alla Messa non ho potuto fare a meno di far
continuare davanti a Dio la nostra chiacchierata. Tutto quello che mi hai detto
lo comprendo e lo accetto, è difficile credere in Dio quando non lo senti, non
lo vedi e non puoi toccarlo; come poi possa essere unico ed essere il vero Dio
proprio quello rivelato a noi da Gesù non è una cosa semplicemente accettabile
così punto e basta. Il tuo farti tante domande esistenziali, così come le hai
definite, insieme anche al voler mettere in questione una fede ricevuta e da te
giudicata un po’ automatica e condizionata anche dal contesto di cristianità
nel quale sei cresciuto mi trova solidale con te, ti voglio dire che appoggio
questo tuo cammino e ti ringrazio di averlo condiviso con me.
giovedì 3 novembre 2016
A una mamma
Ciao Alessandra,
sono contento del messaggio che mi hai inviato, non è
scontato al giorno d’oggi incontrare un genitori che come te si dimostra
disposto ad esporsi in prima persona per il bene dei figli, con la
disponibilità d’animo di mettersi in gioco, di essere propositiva anche nel
concreto, non limitandosi come altri a sottolineare solo le cose che non vanno.
Mi sento di dirti che i tuoi figli sono fortunati, questo non vuol dire che non
ti faranno “pagare” a loro modo la ricerca di autonomia che li accompagnerà
fino all’età adulta.
Mi parli di una battaglia che insieme a tuo marito portate a
vanti tutti i giorni con i vostri figli, capisco, credo sia proprio una
immagine azzeccata, mantenendo la stessa metafora posso quindi dirti di
considerarmi un vostro alleato e allo stesso modo anche la comunità cristiana
della tua parrocchia insieme a tutti color che si occupano dei giovani. Credo
non sia possibile prendersi cura delle giovani generazioni senza essere attenti
anche alle realtà che loro vivono a casa, come il tutto sia legato e ci chieda
di essere solidali con i genitori perché non è affatto un compito semplice
anche se molto prezioso; sì non è solo il vostro ragazzo al centro della nostra
attenzione, ma lui in quanto parte di una famiglia.
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