lunedì 26 febbraio 2018

Amare è bello

Mi trovo a tavola, in uno dei pranzi delle tante vie comunitarie che faccio con i gruppi adolescenti delle miei parrocchie, una ragazza nera in volto non smette di ripetere: la vita fa schifo. Niente di traumatico, certo da come ne parla sembra che la giornata si sia accanita in modo particolare su di lei; conta poco risponderle a tono affermando che poi non è che sia così tanto brutta. Un po’ la capisco, la vita sicuramente è difficile, soprattutto alla sua età.
Eppure la vita è bella, lo ripeto perché occorre che noi adulti lo ricordiamo ai nostri ragazzi, quando invece corriamo il rischio di presentarne alcuni aspetti come particolarmente “pericolosi”. I ragazzi crescono, prima o poi la vita in famiglia non basta più, ci si mette alla ricerca di amici, un giorno si incontrerà una persona per la quale tutto di noi  comincerà a fremere, il corpo comincerà a desiderare il piacere dell’incontro di due corpi.
Non c’è niente di male in questo, eppure troppi ragazzi non hanno qualcuno che glielo dica. C’è chi dice di stare attenti e andarci con calma, chi di non darci troppa importanza e provarci, pochi sono quelli che guardandolo gli diranno la fortuna di provare una tale attrazione per un’altra persona.

lunedì 19 febbraio 2018

Non basta dar loro la vita

I nostri ragazzi hanno tante ricerche, tanti desideri. Vivono, ma non sempre sanno il perché e cosa cercano. A volte la vita può diventare anche pesante da portarsi dietro.
Si guardano intorno e vedono noi adulti, innanzitutto i genitori. A loro diciamo grazie, non è scontato il sì detto alla vita diventando così partecipi del grande progetto originario di Dio, ma non basta. Non ci si può sentire a posto solo perché diamo la vita ad altre persone, come anche noi l’abbiamo ricevuta a nostra volta. Non basta neanche dare indicazioni di come ci si deve comportare, spesso i ragazzi di fronte ad esse si chiedono perché dobbiamo rispettarle, noi a volte non sappiamo rispondere o non abbiamo pazienza e ci limitiamo a dire che si deve fare così perché sì o perché lo si è sempre fatto.
L’educazione non può essere un’affermazione che chiuda il discorso: fa questo perché è bene; essa è piuttosto una domanda che apre alla vita: perché è bene? Perché è male? A volte il rischio è che noi adulti non lo sappiamo, o non c’è lo siamo mai chiesto: perché una certa cosa o situazione è così? Capita, in questi casi troppo spesso, di non riuscire a essere coerenti con quanto proponiamo ai più giovani, se l’agire non ha un senso presto ce ne stancheremo.

lunedì 12 febbraio 2018

Ogni occasione è buona per stare insieme

Una sera mi sono trovato insieme a un gruppo di genitori, i loro figli frequentano il gruppo parrocchiale, insieme agli educatori li abbiamo incontrati per condividere con loro il servizio alla crescita che ci vede alleati accanto ai loro ragazzi. Discutendo delle varie cose fatte o in programma (feste, settimana comunitaria, campo estivo,…) è emerso che i figli erano molto attivi nel rendersi disponibili volendo partecipare un po’ a tutto, è salto fuori che non sempre i programmi vengono da loro messi in contatto con quelli della famiglia che ha dei propri ritmi, così spesso da obbligare i genitori a non riuscire a passare tempo con i propri ragazzi perché spesso occupati in altro.
Una delle madri presenti, sentendo gli educatori scandire date e periodi vari, mise mano subito all’agenda preoccupata perché la figlia sicuramente avrebbe scelto l’attività di gruppo piuttosto che andare via con i propri genitori. Diventa veramente difficile trovare tempo e disponibilità nei figli per stare insieme, ci si può chiedere: ma cosa fanno tutto questo tempo che passano insieme fra di loro?
La prima cosa che viene da dire è che lo fanno perché stanno bene insieme. Non è detto, non è innanzitutto il divertimento o la piacevolezza il primo compito assolto. Un significato grande si lega al loro stare insieme, molto più profondo di quello che può apparire a loro e a noi: stanno imparando a diventare adulti.

venerdì 2 febbraio 2018

Cresima e fallimento: Corpo celeste – film

Organizzando gli incontri di preparazione alla cresima, non è mancato il passaggio attraverso la rete alla ricerca di cosa giri nella testa della gente oggi, alla caccia di qualcosa su cui poter far leva per coinvolgere la gente di oggi.
Oggi però non voglio parlare tanto di come può o meno essere utile o pericoloso cercare materiale già pronto su internet, ma piuttosto condividere con voi l’altro aspetto dei risultati che emergono inserendo la parola “cresima” nel campo di ricerca di Google.
Fra le varie definizioni che escono i suggerimenti riguardano anche: bomboniere, regali, frasi per auguri e altro; tra questo “altro” c’è poco riguardante questo momento decisivo della crescita dei ragazzi.
Qua arriviamo al titolo di questo articolo che è poi quello di un film. Mara è una preadolescente che, vivendo in Svizzera, si trasferisce a Reggio Calabria città di origine della madre. Qui si trova a dover completare il proprio cammino d’iniziazione cristiana con la preparazione alla Cresima, questo cammino si affianca parallelamente a tutto il resto di una nuova vita che avviene attorno a lei, l’intreccio di questi due aspetti la chiama a una ricerca di vita.