Mi capita spesso di confrontarmi con educatori su questi temi, da una
parte il forte desiderio di parlare di Dio, dall’altro una non disponibilità o
incapacità ad accogliere questo annuncio; credo sia una questione da spostare
dall’ambito teorico a quello pratico, dal principio alla necessità. Una cosa
certa è che questi momenti sono entrambi necessari, occorre anche che assumiamo
la consapevole che il cammino a servizio dei ragazzi non è solo nelle nostre
mani e non è neanche determinabile solo da noi, si può preparare il calendario
degli incontri, ma non si può fissare il calendario del cammino di fede,
tantomeno fissare il calendario di Dio.
Occorre comunque dire che di solito l’educazione di per sé dovrebbe
venire prima dell’evangelizzazione, allo stesso tempo essa non può dirsi finita
nel momento in cui comincia l’annuncio, ogni cammino di proposta di fede è
sempre anche educazione, infine essa continua anche al termine del cammino di
“iniziazione” e l’invio alla missione.