Poco tempo fa in oratorio due ragazzi appartenenti a gruppi
diversi sono arrivati ai ferri corti, il tutto basato su sguardi reciproci
insistenti interpretati come sfida e affermazione della propria superiorità
sull’altro, come se con quelle occhiate uno dicesse all’altro che non valeva
niente ed era un poveretto. Da quanto raccolto successivamente, compresi che la
cosa si trascinava avanti da tempo senza che succedesse niente di particolare
se non questo scambio di sguardi; il tutto arrivo però a maturazione e si passo
nel giro di poco a uno dei due che letteralmente scoppio dicendone di cotte e
di crude all’altro con cose anche non del tutto sensate che andarono oltre al
tutto e mostrarono quanto grossa era montata la cosa dentro di lui, l’altro
ascoltò senza reagire per poi andarsene dando un pugno al muro e ottenendo in
cambio la rottura di alcune dita con conseguente ingessatura.
… qualche scarabocchio per cercare di interpretare gli enigmi degli adolescenti, per dare un senso a comportamenti apparentemente insensati, con una forte volontà di cercare di capire
lunedì 23 febbraio 2015
mercoledì 4 febbraio 2015
Giovani costruttori del Regno
Qualche giorno fa sono venuti a trovarmi due ragazzi che questa estate,
insieme al proprio gruppo parrocchiale, erano stati a fare una esperienza
estiva presso la comunità di Taizè; qui è un po’ difficile riassumere a quanti
non conoscono tale realtà di cosa si tratti precisamente, è possibile trovare
tante cose su internet, resta comunque una esperienza entusiasmante per tanti
giovani che vengono da tutto il mondo e che lì si ritrovano. Il motivo del
nostro incontrarci era il loro desiderio di tornare in questo luogo, se non
fosse stato per la scuola sarebbero partiti immediatamente, perché tornati a
casa non erano più riusciti a vivere quelle dimensioni che là tanto avevano
apprezzato e che tornati a casa non riuscivano a riprodurre. Solo la, dicevano,
era possibile sentirsi felici come si erano sentiti allora; sola là riuscivano
a trovare il tempo e la voglia di pregare e di far silenzio; solo là si
sentivano liberi di essere così come sono senza bisogno di preoccuparsi troppo
dell’opinione degli altri. Chiedevano cosa ne pensassi e desideravano aiuto per
sapere come poter realizzare il tutto anche tecnicamente: trasporto,
iscrizione, costo, ecc.
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