Mi capita spesso di parlare della realtà del mondo
giovanile, non manca una volta che ci sia qualcuno che si lamenti del fatto che
in passato le cose andavano meglio mentre oggi sono più complicate. Ammetto che
oggi, come adulti, incontriamo delle difficoltà nel confronto con il mondo dei
più giovani, ma dico anche che ogni epoca ha avuto le proprie, è che ce ne
dimentichiamo.
Così capitò che tremila anni fa un autore di una incisione,
si lamentò a tal punto da tramandare come viveva in modo provante il proprio
rapporto con i giovani e scriveva: questa gioventù è guasta fino in fondo al
cuore, non sarà mai come quella di una volta. Facendo qualche passo avanti
nella storia, incontriamo un sacerdote egizio che in un momento d’ispirazione
scrisse: il nostro mondo ha raggiunto uno stadio critico, i ragazzi non
ascoltano più i loro genitori. Forse erano entrambi genitori esasperati con la
luna storta, allora prendiamo Socrate, sicuramente più conosciuto e degno di
fiducia che trattò della cosa riportando: la nostra gioventù ama il lusso, è
maleducata, se ne infischia dell’autorità e non ha nessun rispetto per gli anziani,
i ragazzi d’oggi sono tiranni. Passando a un altro sapiente che ha segnato
secoli di pensiero, venendo tuttora studiano, possiamo ascoltare Platone: i
figli si credono uguali al padre e non hanno né rispetto né stima per i
genitori, il professore ha paura degli allievi, gli allievi insultano i
professori, i giovani esigono immediatamente il posto degli anziani, gli
anziani per non apparire retrogradi o dispotici acconsentono a tale cedimento
e, a corona di tutto, in nome della libertà e dell'uguaglianza, si reclama la
libertà dei sessi.