Già in passato ho trattato il tema in oggetto (https://donpaolotondelli.blogspot.it/2017/04/hai-il-cervello-collegato.html),
ma credo non basti parlarne una volta, noto la fatica che gli adulti fanno nel
comprendere che certe cose nella vita dei ragazzi possono essere così perché
ancora il cervello o in modo più ampio la propria natura, con tutto quello che
ne consegue, non sono ancora pronti; certe cose non riescono a farle,
controllarle o pensarle come noi, non vuole essere una scusa ma un fatto, non
sarà così sempre ma ora lo è.
Un adolescente, per statuto e definizione, è non ancora
adulto e quindi in maturazione e non maturato. Quest’affermazione scontata,
porta a una presa di coscienza che spesso non è tale in tutti: le scelte, le
decisioni, le posizioni dei ragazzi sono per ora non ottimali, è quindi
prevedibile che portino di fatto a una presenza di maggiori azioni giudicate
scorrete rispetto che non in un adulto. C’è sicuramente da chiedere e spronare
un ragazzo perché cammini verso il meglio, che diventi sempre più maturo nei
propri atteggiamenti, ma un conto è la meta, un altro il cammino.