martedì 6 agosto 2019

Oggi per un giovane è “incredibile” poter “credere” in Dio?

Quando si parla del mondo giovanile c’è tanto pessimismo, mi spiace. Non che tutto vada bene, è che mi rendo conto che le opinioni di tanti si basano su uno sguardo superficiale, non riescono a entrare dentro i motivi e le ricerche; non arrivano a uno sguardo ampio che deve abbracciare l’intera fase evolutiva della crescita; faticano a comprendere le diversità di una generazione che adotta differenti linguaggi e modi di affrontare le stesse cose che noi abbiamo vissuto in altro modo. Per non parlare della fatica a convertirci come comunità adulta, con una tendenza che si limita a dire e aspettare che siano i giovani a cambiare.
Ma non è di questo che voglio parlare, l’ho già fatto nei libri e numerosi articoli pubblicati. Desidero invece soffermarmi sulla possibilità che oggi un giovane ha di credere in Dio. 
Nei tanti incontri avuti, anche con ragazzi che si professano non credenti, ho quasi sempre trovato un’apertura all’ammissibilità del poter credere in Dio anche in un contesto come quello attuale. Questo mi porta a pensare che spesse volte leghiamo al tema della fede delle precomprensioni che sono più di noi adulti che non appartenenti al vissuto delle nuove generazioni.

venerdì 19 luglio 2019

Adolescenti d’oggi

Questo articolo può essere letto con un intervento non esaustivo, ma a spot, per delineare alcuni cambiamenti avvenuti negli ultimi anni e che hanno caratterizzato un vero cambiamento d’epoca riguardo all’identità delle nuove generazioni. Sono spunti, ciascuno dei quali chiedere di essere allargato e portato a dei cambiamenti nel modo in cui noi adulti ci approcciamo loro.

1.    Non esistono più i giovani di una volta: esatto sono cresciuti, ce ne sono nuovi.
2.    Sono meglio o peggio di quelli di una volta: sono diversi, certamente nuovi contenuti e bisogni.
3.    I trascorsi adolescenziali del passato non sono più applicabili alle nuove generazioni. 
4.    Edipo è stato soppiantato dal giovane Narciso: a differenza del suo predecessore, che per affermare la propria identità doveva necessariamente ribellarsi all’autorità costituita Narciso non ha motivi importanti per opporsi o contrastare l’ecosistema culturale ed educativo in cui cresce
5.    Per lui gli adulti non sono degli avversari (non si sono mai comportati come tali), ma dei potenziali alleati; se vogliono collaborare alla realizzazione del suo speciale progetto di sé, meglio, ma se non vogliono, pazienza, ci sono altre risorse (principalmente i coetanei). 
6.    Il giovane Narciso ha bisogno invece di vedere riflessa la propria immagine nello specchio sociale, ossia necessita che venga riconosciuta e rispecchiata la sua intima essenza: non gli importa, per esempio, di risultati scolastici scarsi, ma si mortifica qualora venga misconosciuto il valore della sua persona.

giovedì 28 marzo 2019

ADULTI IN CORSO - Quando i ragazzi fanno la muta

ADULTI IN CORSO: una serie di incontri per genitori, educatori, insegnanti e tutti coloro che hanno a che fare quotidianamente con gli adolescenti. Non abbiamo le soluzioni a tutto, ma almeno certe cose le si possono almeno capire.

In questo sesto confronto ci soffermeremo a riflettere su quel periodo di vita che precede l'adolescenza, nonostante la sua brevità contiene una grande quantità di cambiamenti che ci aiutano a comprendere meglio tante cose della vita dei nostri ragazzi e della successiva fascia d'età.



Qui sotto il link per scaricare le slide usate durante l'incontro:
Slide

martedì 19 marzo 2019

Preadolescenti

Come fascia di riferimento, per semplificare, farò riferimento agli anni delle scuole medie. Lo so: oggi non è più questo il loro nome. Eppure è un appellativo evocativo di una fascia d’età che rappresenta un po’ una terra di mezzo: non più bambini e non ancora adolescenti.
Un’attenzione specifica alle diverse età dello sviluppo delle giovani generazione, non è sempre esistita anche dal punto di vista delle scienze umane, ancora di più lo è per questa fascia  d’età di per sé “breve” rispetto ad altre e quindi non sempre adeguatamente sostenuta. Il primo passo e quindi quello di riconoscere che essa ha di fatto un proprio posto specifico all’interno della riflessione più ampia dell’età evolutiva.
Da prete, impegnato come educatore e testimoni in mezzo ai ragazzi, credo che sia necessario conoscere e usare le conoscere inerenti questa tempo di vita, così da riuscire a interpretare meglio i tanti cambiamenti (anche in rapporto alla fede e all’appartenenza alla comunità cristiana) ai quali quotidianamente si assiste.
In così pochi anni i cambiamenti sono veramente tanti senza avere ancor un orizzonte capace di dare nuove certezze, un’età che passa “veloce” e proprio per questo intensa e delicata. Tutto viene messo in discussione, senza per questo arrivare ancora a nuove affermazioni. Un’età spesso silenziosa e fatta di silenzio, anche per questo difficilmente interpretabile, che vede però grandi “abbandoni” del vecchio per qualcos’altro non ancora definito: famiglia, corpo, punti di riferimento, amici, scuola, Dio, parrocchia, umore, intimità… tutto questo e tanto altro.

giovedì 7 marzo 2019

ADULTI IN CORSO - La voce del corpo

ADULTI IN CORSO: una serie di incontri per genitori, educatori, insegnanti e tutti coloro che hanno a che fare quotidianamente con gli adolescenti. Non abbiamo le soluzioni a tutto, ma almeno certe cose le si possono almeno capire.

In questo quinto confronto ci soffermeremo a riflettere sulla dimensione del rapporto dei ragazzi con il proprio corpo, di come sia bello e importante come adulti cogliere quanto di più profondo si muove dietro l'apparenza e i significati che tutto questo esprime.



Qui sotto il link per scaricare le slide usate durante l'incontro:
Slide

lunedì 25 febbraio 2019

Seguire Gesù o il mondo

Si potrebbe chiamare un incontro di catechismo come tanti altri. Siamo alla preparazione specifica per la Cresima, ragazzi di seconda media, un gruppo numeroso. Chi c’è passato o vive esperienze simili nel mondo della scuola, sa cosa voglia dire averli riuniti insieme e gestire il tutto in un momento della vita tanto ricco di confusione interna quanto esterna.
Devo riconoscere che questo gruppo in particolare mi sta mettendo molto alla prova, già lo sapevo attraverso le parole dei loro catechisti, ora ci sono davanti io. È già il terzo incontro, dopo gli altri ero tornato a casa un po’ amareggiato (non verso loro, ma con me stesso), ho pensato a cose nuove da dire, raccontandole più che spiegandole o insegnandole: sembra un po’ abbia funzionato. Soprattutto ho deciso di non urlare più, di non arrabbiarmi.
Non è stato semplice, momenti di silenzio e attenzione ci sono stati, non duravano a lungo, bastava un niente per acchiappare l’attenzione di uno dei tanti o pochi disturbatori con una grande capacità di contagio verso i propri compagni.

lunedì 18 febbraio 2019

Fede vs ragione

Qual è il rapporto tra fede e ragione? Che senso ha credere? Certo i nostri ragazzi non esprimono in questo modo le domande legate a una ricerca che, entrando in adolescenza, diventa piena di nuove domande e risposte da trovare intorno a tante questione che nell’infanzia avevano trovato una loro quiete. Eppure adesso il tutto esplode, con una maggiore capacità riflessiva e di astrazione maturata e quindi la necessità di arrivare in fondo alla ricerca del senso di una fede ricevuta e che ora devono decidere se fare propria o meno.
Sulla bocca di Elisabetta troviamo una espressione di lode per Maria: beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore(Lc 1,45). Che cosa significa credere? La fede è la risposta della persona umana a Dio che le rivela se stesso, dando allo stesso tempo una luce sovrabbondante all’uomo in cerca del senso ultimo della sua vita.
Il cammino che ci si pone davanti è quindi fin da subito di impronta relazionale con la presenza di due protagonisti: l’uomo e Dio.

giovedì 7 febbraio 2019

ADULTI IN CORSO - Amici, compagni, complici

ADULTI IN CORSO: una serie di incontri per genitori, educatori, insegnanti e tutti coloro che hanno a che fare quotidianamente con gli adolescenti. Non abbiamo le soluzioni a tutto, ma almeno certe cose le si possono almeno capire.

In questo quarto confronto ci soffermeremo a riflettere sulla dimensione dell'amicizia e del gruppo, nel periodo dell'adolescenza assumono il ruolo di nuova famiglia sociale nella quale maturano i valori di riferimenti e i comportamenti. Accanto a questa seconda famiglia se ne affianca anche una terza che è formata dalle relazioni del proprio mondo virtuale.




Qui sotto il link per scaricare le slide usate durante l'incontro:
https://drive.google.com/file/d/1XWzIl8kfYWc4H7ezcY_F03NQSMNNCa9w/view?usp=sharing

lunedì 28 gennaio 2019

Gruppi e gruppo in adolescenza

Quando si parla con gli adulti, della loro vita, delle difficoltà e gioie, difficilmente si dedica tempo a parlare delle proprie relazioni amicali. Piuttosto i temi sono: lavoro, famiglia, passioni. Questo dice anche spesso della fatica di un adulto ad avvicinarsi con empatia e comprendere, l’importanza che ricopre per un adolescente sentirsi parte di un gruppo di amici liberamente scelto: gruppo informale dei pari.
I ragazzi fra i dodici e i diciott’anni, anche se può sembrare diversamente, sono degli affamati di relazioni e in costante ricerca di amici. L’amico è per loro necessario per capire chi si è, ci deve essere. Altrimenti? Si rischia di rimanere in attesa nella vita e certe cose non farle mai, non si trova la voglia. Per vivere si aspetta l’amico, uno “simpatico”, termine che i ragazzi traducono in modi diversi e variopinti, rimane comunque colui del quale non mi interessa primariamente la bellezza, la bravura, la ricchezza, o cose del genere, ma la cui vita risuoni in consonanza con la mia. Sì proprio come uno strumento musicale che suonato insieme agli altri ti rendi conto se è accordato o meno allo stesso tono.
Se dovessimo chiedere a un ragazzo perché ha scelto di far parte di un gruppo e proprio di quello, la risposta sarà circa la seguente: perché mi trovo bene, mi sento a mio agio, siamo uguali tra noi, c’è intesa.

sabato 19 gennaio 2019

Omogenitorialità

Entro in punta di piedi dentro questo tema, consapevole che chi legge possa legarvi propri vissuti, non desidero essere invadente e neanche giudicante nei confronti di quanti possano sentirsi chiamati in causa. La riflessione che in questi anni sto portando avanti, il modello antropologico che ne emerge, l’incontro con tanti ragazzi e genitori, le nuove sfide che il pensiero contemporaneo accendono, l’attualità di certi interventi istituzionali: tutto questo mi accompagna nel desiderio di dare un contributo al tema in oggetto.
Credo occorra evitare le battaglie sui dati delle ricerche, con onestà occorre riconoscere che i risultati sono contradditori e discussi, mediano visioni ideologiche da entrambe le parti, tanto vale quindi portare la discussione oltre un piano solo tecnico . 
Come mi è capitato in altri mie interventi, dovendo scegliere, decido di stare dalla parte del bene dei ragazzi: è questo che mi muove. Lo dico soprattutto per quelle volte, in cui casi specifici sono stati usati per affermare un diritto individuale di qualsiasi coppia a fare da genitori, il diritto quindi ad avere un figlio. Io giro la questione: il diritto del figlio ad avere accanto figure genitoriali che lo accompagnino nel lungo cammino di crescita. Lo dico per il grande rispetto e considerazione che ho per il ruolo importante assunto dai genitori accanto a un ragazzo, con tutte le ricadute sul suo futuro. Non è possibile evitare di porsi la questione in oggetto.

giovedì 3 gennaio 2019

ADULTI IN CORSO - La vita è già stupefacente

ADULTI IN CORSO: una serie di incontri per genitori, educatori, insegnanti e tutti coloro che hanno a che fare quotidianamente con gli adolescenti. Non abbiamo le soluzioni a tutto, ma almeno certe cose le si possono almeno capire.

In questo terzo confronto ci soffermeremo a riflettere sul vasto mondo delle sostanze psicoattive (fumo, alcool, droga...), cercando di entrare in contatto sui motivi e le ricerche di senso a volte non espresse dai nostri ragazzi... cercheremo di capire.





Qui sotto il link per scaricare le slide usate durante l'incontro:
https://drive.google.com/file/d/1Hvkv6RUGBnRvBWW3VwEenEM-lHfXQXDH/view?usp=sharing