Mi ricordo ancora di un pomeriggio nel quale un giovane
ragazzo entrò nel mio ufficio visibilmente turbato, con quegli occhi che troppo
mostrano la fatica di trattenere una sofferenza che i maschi, sbagliando, faticano
spesso a liberare in quel segno semplice che la natura ci mette a disposizione
che sono le lacrime. Entrò, si sedette e mi disse: non valgo niente. Cercando
di scavare dietro a quello che era realmente un grande dolore venne alla luce
il rapporto con un padre non molto propenso ai complimenti e riconoscimenti,
molto più invece nel sottolineare i fallimenti con frasi del tipo: non sai
giocare a calcio, guarda ai tuoi compagni loro sì che sono bravi, non ne
combini mai una giusta, fai schifo, sai fare solo dei danni… Che grosso dolore
il pensare di non valere, di non aver valore; con questo convincimento non
resta altra soluzione che buttarsi via o svendersi al primo che sappia
abbindolarti.
… qualche scarabocchio per cercare di interpretare gli enigmi degli adolescenti, per dare un senso a comportamenti apparentemente insensati, con una forte volontà di cercare di capire
venerdì 24 ottobre 2014
giovedì 23 ottobre 2014
Educare, che fatica!
Mi trovo, come all’inizio di ogni hanno pastorale, a
riavviare tanti cammini educativi per arrivare anche a definire “che cosa fare”
con i ragazzi; prima o poi è necessario arrivarci, ma speriamo dopo averci
pensato su. Questo cerchiamo di farlo in vari consigli e gruppi nei quali con
l’apporto di diverse persone si cerca di progettare e gestire su vari piani le
diverse attività, ci si trova quasi sempre ad avere tantissimi belle idee ma
nessuno che le porta avanti, tanti ragazzi tra le mani ma nell’impossibilità di
seguirli a causa della mancanza di educatori che vi si spendano.
venerdì 17 ottobre 2014
Cari padri, portate pazienza
Mi trovavo ad accogliere un gruppo di ragazzi di ritorno da una
esperienza estiva di una settimana, l‘entusiasmo era palpabile fin dalla loro
discesa dall’autobus con canti vari e abbracci fra di loro e con tutti quanti.
Pian piano ognuno ha preso la via di casa accompagnato dai propri genitori
parte dei quali riunitisi ben in anticipo rispetto al loro rientro.
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