Durante una settimana di vita comunitaria, uno dei ragazzi
assecondando il suo carattere decise di aprire le danze agli scherzi,
chiaramente capitò che oltre alle donne, ad essere al
centro delle sue attenzioni, furono anche gli educatori presenti compreso io
stesso; niente di grave, materassi spariti, sveglie nascoste regolate a orari
mattinieri impervi e altro ancora. Imparò una
sera al momento di andare a letto che l'inoltrarsi in quel terreno portava
anche a un grosso rischio, quello della ritorsione, chi si appresta a fare
scherzi si espone a subirne altrettanti. La permalosità era
alle porte, ad essa siamo esposti tutti, giovani e meno, anche se spesso gli
adolescenti più sono spinti ad esporsi in questo campo meno sono disposti ad
assoggettarsi al rischio che ne deriva.
… qualche scarabocchio per cercare di interpretare gli enigmi degli adolescenti, per dare un senso a comportamenti apparentemente insensati, con una forte volontà di cercare di capire
giovedì 23 aprile 2015
mercoledì 15 aprile 2015
Ho sete
Ho conosciuto una ragazza di diciassette anni che come spesso
accade a quell’età, soprattutto se ben curata e truccata, ne dimostra di più, è
una che piace alla gente e sicuramente al ramo maschile; da qualche tempo ha
scoperto il mondo dei locali di lusso, delle discoteche da VIP, che frequenta
orami abitualmente in compagnia di uomini più grandi di lei. La cosa non è
chiaramente gradita ai genitori i quali faticano a capirne il motivo e
vorrebbero che uscisse con ragazzi più vicini come età alla sua, ma a lei quel
mondo piace, gente sofisticata, cene pagate, discussioni profonde. Le piace
essere ricercata e al centro dell’attenzione, e l’esserlo per gente anche più
grande di lei la gratifica e la fa sentire importante cosa che non accadeva quando
se ne stava con quelli della sua età, non vedeva niente di strano nell’uscire
con persone che senza volerlo erano state “stregate” dal suo fascino. Erano
diversi quelli con cui usciva, parlando con lei si capiva che non sentiva la
necessità al momento di sceglierne uno in particolare, non era un fidanzato
quello che cercava, lei stava bene così e basta e attendeva nuovamente il fine
settimana per immergersi in questo suo mondo del quale sembrava non poter più
fare a meno, nel quel sembrava non tanto cercare un “altro” ma sé stessa.
mercoledì 8 aprile 2015
Perché dovrei fare quello che mi dite?
Chiunque ha a che fare con i ragazzi sa che c’è un momento
nel cammino di educazione nel quale con l’età arriva la “critica” alle
decisioni, alle norme, ai percorsi che gli adulti propongono ai più giovani;
chi di noi non si è mai scontrato con il muso di un quindicenne che a denti
stretti ti dice: ma scusa, perché dovrei fare quello che mi dite?
È giusto che arrivi questo momento nel quale si gioca anche
la decisione di essere o meno onesti nella vita, di rispettare le regole e le
condotte civile richieste dalla società e dal vivere insieme, se guadagnare onestamente attraverso il lavoro
oppure praticare altre strade che sembrano più semplici; in oratorio ho ragazzi
che non studiano e non lavorano, altri che hanno trovato risposte troppo
semplici alle domande di senso della vita, non è tutta colpa loro eppure è
così.
Perché far fatica quando c’è qualcuno che la fa per me?
Rubare lo fanno tutti, chi sono io il più fesso? Se ti aiuto cosa mi dai in
cambio? Far sesso è la cosa più naturale del mondo poi io non sono micca un
prete! Queste e tante altre frasi ritornano regolarmente nei dialoghi che ho
con tanti ragazzi, già il fatto che pongano il tutto come una domanda, se pur
posta come sfida, credo sia uno spiraglio nel quale come educatori credo
occorra che guardiamo.
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