lunedì 25 gennaio 2016

Corpo Mente Cuore – seconda parte

Secondo articolo che ci aiuta ad entrare nel mondo complesso ed entusiasmante della "bellezza" così come sperimentata dai nostri ragazzi, quindi anche dal rapporto con il proprio corpo che non è affatto formato da solo materia, ma che si porta dietro diversi significati e valori. 
Tutto il tempo che i ragazzi spendono davanti allo specchio non è solo per trovare una piacevolezza esteriore, ma per riuscire ad essere belli anche dentro, pertanto il tempo passato nella cura di sé è qualcosa di tutt'altro che superficiale, ci troviamo di fronte a dei veri artisti alle prese con l'opera di fissare le fondamenta dell'adulto solido di domani. Occorre quindi che siamo rispettosi di quest'opera non demolendo quanto vanno costruendo, aiutando a far crescere la stima di sé e sempre positivi anche quando il tutto possa sembrarci alquanto strano.
Infatti non esiste solo lo specchio così com’è descritto dal vocabolario, ne esistono tanti altri che sono simbolici, essi sono rappresentati dagli sguardi delle altre persone, dalla loro opinione, dalle loro parole; questo essere rispecchiati negli altri rappresenta un ulteriore elemento decisivo nel processo di individuazione del proprio io. Attraverso i feedback che si ottengono dagli altri, un adolescente impara a conoscersi in particolare in quelle parti di sé che rimangono ancora sconosciute o incomprese; ecco allora che l'interrogativo guida "Chi sono?" può trovare finalmente una via di espressione.

lunedì 18 gennaio 2016

Corpo Mente Cuore – prima parte

Cominciamo oggi una serie di alcuni articoli che ci aiuteranno ad entrare nel mondo complesso ed entusiasmante della "bellezza" così come sperimentata dai nostri ragazzi, quindi anche dal rapporto con il proprio corpo che non è affatto formato da solo materia, ma che si porta dietro diversi significati e valori.
Viene il giorno che ti guardi allo specchio e sei diverso da come ti aspettavi. Sì, perché lo specchio è la forma più crudele di verità. Non appari come sei veramente. Vorresti che la tua immagine corrispondesse a chi sei dentro e gli altri, vedendoti, potessero riconoscere subito se sei uno sincero, generoso, simpatico... invece ci vogliono sempre le parole o i fatti. È necessario dimostrare chi sei. Sarebbe bello doversi limitare a mostrarlo. Sarebbe tutto più semplice.  "Bianca come il latte, rossa come il sangue” (Alessandro D'Avenia)

lunedì 11 gennaio 2016

Sperimentare Dio

Un giorno, durante un incontro quasi casuale con una ragazza, così come un regale che arriva inaspettato mi chiede se può raccontarmi un periodo importante della sua vita. Mi disse che si era allontana dalla fede, tutte quelle cose che gli avevano raccontato su Dio, non erano più convincenti, e le aspettative e i sogni fatti da bambina avevano lasciato il posto a ben più reali riflessioni.  Sapeva che Dio esisteva, ma qualcosa non tornava delle tante cose che le avevano dette e di come ora le percepiva dentro di sé, attraverso le proprie ricerche di senso della vita. Un po’ per abitudine, un po’ perché spinta continuò a frequentare gli ambiti della parrocchia, ma la noia era la sua principale compagnia di avventura. Un giorno le venne chiesto di aiutare a fare catechismo a un gruppo di bimbi di seconda elementare. Non c’era niente di male, altre sue amiche ci avevano provato così accettò. Non si aspettava nulla di nuovo se non di occupare altro tempo della propria vita sottraendolo alla monotonia di ogni giornata uguale a quella precedente.

lunedì 4 gennaio 2016

Custodire nel cuore

Al termine della Messa mentre saluto la gente, una coppia se ne sta un attimo in disparte, vedo che attende e penso aspetti me. Vado loro incontro e dopo esserci salutati la madre mi dice subito il motivo del loro essere lì. Con un tono che parla tanto di amore quanto di pena dice: “mio figlio”. Le lacrime le giungono subito agli occhi e mi sembra il caso di cercare un luogo più discreto dove ci si possa trovare a proprio agio per proseguire il dialogo.
Passiamo pochi minuti insieme, ognuno di noi ha la propria vita che chiama, questo non impedisce di usarne un po’ per parlare di quanto urge. Ho davanti dei bravi genitori, che hanno cercato nella loro vita di educare proprio figlio; lo hanno visto crescere, fare tante esperienze, poi piano piano prendere la propria strada lasciando anche le tante attività sognate per lui. Ma ora è troppo, è cambiato, non lo riconoscono più; il linguaggio, il modo di fare e di scegliere, non è quello che gli è stato insegnato. Arriva la crisi, la madre inconsolabile, il padre più razionale.