lunedì 28 gennaio 2019

Gruppi e gruppo in adolescenza

Quando si parla con gli adulti, della loro vita, delle difficoltà e gioie, difficilmente si dedica tempo a parlare delle proprie relazioni amicali. Piuttosto i temi sono: lavoro, famiglia, passioni. Questo dice anche spesso della fatica di un adulto ad avvicinarsi con empatia e comprendere, l’importanza che ricopre per un adolescente sentirsi parte di un gruppo di amici liberamente scelto: gruppo informale dei pari.
I ragazzi fra i dodici e i diciott’anni, anche se può sembrare diversamente, sono degli affamati di relazioni e in costante ricerca di amici. L’amico è per loro necessario per capire chi si è, ci deve essere. Altrimenti? Si rischia di rimanere in attesa nella vita e certe cose non farle mai, non si trova la voglia. Per vivere si aspetta l’amico, uno “simpatico”, termine che i ragazzi traducono in modi diversi e variopinti, rimane comunque colui del quale non mi interessa primariamente la bellezza, la bravura, la ricchezza, o cose del genere, ma la cui vita risuoni in consonanza con la mia. Sì proprio come uno strumento musicale che suonato insieme agli altri ti rendi conto se è accordato o meno allo stesso tono.
Se dovessimo chiedere a un ragazzo perché ha scelto di far parte di un gruppo e proprio di quello, la risposta sarà circa la seguente: perché mi trovo bene, mi sento a mio agio, siamo uguali tra noi, c’è intesa.

sabato 19 gennaio 2019

Omogenitorialità

Entro in punta di piedi dentro questo tema, consapevole che chi legge possa legarvi propri vissuti, non desidero essere invadente e neanche giudicante nei confronti di quanti possano sentirsi chiamati in causa. La riflessione che in questi anni sto portando avanti, il modello antropologico che ne emerge, l’incontro con tanti ragazzi e genitori, le nuove sfide che il pensiero contemporaneo accendono, l’attualità di certi interventi istituzionali: tutto questo mi accompagna nel desiderio di dare un contributo al tema in oggetto.
Credo occorra evitare le battaglie sui dati delle ricerche, con onestà occorre riconoscere che i risultati sono contradditori e discussi, mediano visioni ideologiche da entrambe le parti, tanto vale quindi portare la discussione oltre un piano solo tecnico . 
Come mi è capitato in altri mie interventi, dovendo scegliere, decido di stare dalla parte del bene dei ragazzi: è questo che mi muove. Lo dico soprattutto per quelle volte, in cui casi specifici sono stati usati per affermare un diritto individuale di qualsiasi coppia a fare da genitori, il diritto quindi ad avere un figlio. Io giro la questione: il diritto del figlio ad avere accanto figure genitoriali che lo accompagnino nel lungo cammino di crescita. Lo dico per il grande rispetto e considerazione che ho per il ruolo importante assunto dai genitori accanto a un ragazzo, con tutte le ricadute sul suo futuro. Non è possibile evitare di porsi la questione in oggetto.

giovedì 3 gennaio 2019

ADULTI IN CORSO - La vita è già stupefacente

ADULTI IN CORSO: una serie di incontri per genitori, educatori, insegnanti e tutti coloro che hanno a che fare quotidianamente con gli adolescenti. Non abbiamo le soluzioni a tutto, ma almeno certe cose le si possono almeno capire.

In questo terzo confronto ci soffermeremo a riflettere sul vasto mondo delle sostanze psicoattive (fumo, alcool, droga...), cercando di entrare in contatto sui motivi e le ricerche di senso a volte non espresse dai nostri ragazzi... cercheremo di capire.





Qui sotto il link per scaricare le slide usate durante l'incontro:
https://drive.google.com/file/d/1Hvkv6RUGBnRvBWW3VwEenEM-lHfXQXDH/view?usp=sharing