Durante un incontro di educatori in oratorio, venne
presentato un progetto che avrebbe dovuto coinvolgere i ragazzi
trasversalmente, indipendentemente dai gruppi di appartenenza. Necessario era
il ruolo degli educatori per accompagnare la cosa, pertanto prima di procedere
ci cercò di verificare la loro disponibilità. Il tutto risultò interessante per
verificare se la proposta fatta venisse portata avanti e sentita come propria
anche se non rivolta solo ai propri ragazzi; in gioco c'era la capacità del
gruppo educatori si sentirsi tale e di percepire il proprio servizio, se pur
rivolto a gruppi specifici, come parte di una famiglia più grande che era la
parrocchia.
Da parte dei più emerse una risposta fraintendibile che
suonava così: ci stiamo nella misura in cui ci stanno i nostri
ragazzi. La cosa contiene sicuramente uno stimolo positivo perché fa
emergere subito la disponibilità e il desiderio di accompagnare i propri
ragazzi stando lì dove decidono di andare, di mettersi in ascolto di quanto
desiderano facendosene carico; nonostante questo la cosa pur essendo bella non
sembrava pienamente soddisfacente.