In uno storico romanzo di Joseph Conrad, “La linea d’ombra”
pubblicato nel 1917, l’autore compie con la sua opera una narrazione del
viaggio dalla giovinezza alla maturità. Il testo si concentra sulla descrizione
della vita di un giovane marinaio, che dopo una iniziale avventura vissuta in
un mercantile, decide di punto in bianco di abbandonare il progetto che aveva
iniziato. Diventa così la parabola della crisi passata da tanti giovani quando
sperimentano l’incertezza di quello che cercano, quando non sanno più come
procedere e si abbandonano all’incertezza.
In questo contesto, nel quale il nostro giovane marinaio si
trova a vivere in modo annoiato e senza speranza, mentre medita di mollare
tutto e tornarsene a casa, entra in modo forte la proposta fattagli di prendere
il comando di una nave. Un incarico di responsabilità, il primo della sua vita,
risveglia in lui qualcosa di nuovo, nascono legami nuovi; quello che si
appresta a vivere non è un lavoro, è la sua impresa; quella che governa non è
una nave tra le tante, è la sua nave! Nasce così un senso di responsabilità e
di dedizione totale, quel vascello non potrà mai partire se lui non sale a
bordo, non arriverà mai a destinazione se non affronterà le prove della
navigazione.