SINTESI IN POCHE RIGHE DELLE TRE PARTI PUBBLICATE
È una riflessione a voce alta messa per iscritto al fine di dare
maggiore concretezza alla necessità di interrogarci come Chiesa quali scelte
pastorali di impegno fare e quali criteri di discernimento delle attività
adottare
Vita quotidiana e strutture devono tornare ad incontrarsi, da qui la
necessità del ripensarsi.
Di fronte a tante domande non c’è un’unica risposta, da qui la
necessità di darsi insieme dei criteri, che siano il più evangelici possibile,
e degli orientamenti anche perché la diversità del territorio e delle
esperienze chiederà sempre di affidare il tutto a quanti poi sono in prima
linea.
Mettere al centro il principio del come fare e non tanto la messa in
discussione dei principi che ci guidano.
Necessario puntare non solo a ad essere di riferimento ma a far cresce
il senso di appartenenze e guardare a questo secondo aspetto per valutare la
sensatezza delle attività.
Quattro indicazioni operative:
1.
non guardare tanto a casa propria, alla proprie
logiche e necessità pastorali, ma partire andando incontro ai luoghi della vita
ordinaria raccogliendone le sfide; evitare le false valutazioni che nascono da
uno sguardo solo alle nostre attività, ci facciamo spesso falsi problemi che
non centrano poi la realtà dei fatti;
2.
individuati i nodi centrale, identificare i
luoghi veri della vita della gente evitando le crociate contro le tendenze
predominanti e parlando in modo concreto e non astratta delle questioni
centrali della vita delle persone;
3.
una formazione che non punto a rendere capaci di
difendersi dal mondo di fuori che è pericolo, ma che aiuta all’impegno nel mondo
per renderlo più sicuro, bello e interessante;
4.
impegnare le forze migliori non per progetti
interni alle nostre strutture, ma per mandarli nel mondo con lo scopo non di
trasformare le realtà di vita in realtà ecclesiali, ma farle diventare da
luoghi di disagio a luoghi di agio.
La celebrazione liturgica della salvezza come si compie durante la
messa e chiede di tenere insieme l’aspetto della lode a Dio con il dare la
possibilità concreta di incontrare la comunità e di goderne la presenza, il
rischio è di perdere parte della sua capacità di mediare la salvezza nella vita
della gente; occorre certamente una catechesi
ma anche per la messa occorre andare incontro alla vita concreta della
gente e alle gioie e problemi che la
caratterizzano quotidianamente.
Mi chiedo se non sia forse giunto il momento di rivedere anche
l’impostazione dei vari uffici pastorali per contribuire a un cambio di
impostazione della pastorale delle singole comunità come tentativo di essere
maggiormente incidenti in una impostazione missionaria e di presenza nel mondo
e nella vita delle persone.
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