giovedì 28 maggio 2015

La croce: cristianamente adulti

Avvicinandosi l’estate, è arrivato il momento di aprire le iscrizioni al Grest (centro estivo offerto dall’oratorio). In questi anni i partecipanti sono aumentati a tal punto che, per vari motivi, si è deciso di mettere le iscrizioni a numero chiuso. Questo ha fatto sì che il primo giorno di iscrizione si creasse una fila lunghissima di quanti volevano iscrivere dei ragazzi.
Certamente le cose potevano essere organizzate meglio da parte nostra, ma quanto ha rattristato me ed altri, sono stati esempi di poca civiltà e maleducazione da parte degli adulti in fila. È capitato di veder rimanere fuori dei bambini di mamme che attendevano onestamente il loro turno, perché altre più “furbe” passavano le iscrizioni alle amiche nei primi posti. A causa della inciviltà di alcune persone ci hanno anche rimesso coloro che avevano realmente bisogno.
Questo evento ci ha mostrato che la poca attenzione dimostrata rappresenta purtroppo un modo di fare consueto oggi, esso ci tenta al pensare solo al proprio interesse, giustificando così la prepotenza e l’oppressione sopra i più deboli e gli ultimi. Credo sia emersa una foto ingrandita della realtà del mondo nel quale viviamo, che si riflette poi anche in altre situazioni, e che tanto condiziona anche la crescita dei più giovani.
Credo che ognuno degli adulti passati per le iscrizioni debba chiedersi quale esempio ha dato con il proprio comportamento, quale cultura contribuisce a far crescere. Non è possibile che ci impegniamo solo a parole a far crescere i nostri ragazzi, è questione di coerenza di vita. Capita purtroppo che tante volte, certi comportamenti scorretti dei giovani, siano da attribuire all’ispirazione della cultura adulta tanto ostentata e diffusa grazie ai mezzi di informazione e di comunicazione di massa.
Di fronte al tutto ci sono state anche persone oneste e altri che si sono resi disponibili ad aiutare o a riflettere sopra la cosa perché non tornasse a succedere. Sono contento che gli adulti desiderino questo, spero che lo stesso impegno lo mettano anche nel mondo e nelle cose di tutti i giorni che li vedono a contatto con amici, colleghi, conoscenti; solo così si incide veramente sulla società. Possiamo comunque partire da noi. Come ha fatto giustamente notare una madre, i valori che trasmette il Grest dovrebbero passare anche in questi momenti.
Alla delusione e al malcontento di tanti, in particolare a una mamma cristiana, che triste veniva da me condividendo il suo constatare come alla fine chi rispetta le regole si ritrova penalizzato, desidero riaffermare con fede alcuni pensieri.
Sì è triste e la cosa ci spiazza, però non dimentichiamoci che eravamo stati avvisati da Gesù che “I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce” (Lc 16,8), c’è una furbizia che è propria del male, di meccanismi cattivi. Ad essi a volte ci aggrappiamo, anche noi cristiani, così da diventare non tanto figli delle tenebre ma scaltramente figli di questo mondo adeguandoci a una mentalità pericolosa, non dovremmo invidiare chi agisce in questo modo. “Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rm 12,1-2).
Credo che chi si sia comportato onestamente deve farsene un vanto, considerandolo un segno concreto di maturità cristiana. Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un po' afflitti da varie prove, perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell'oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo” (1Pt 1,6-7).
Non è una logica semplice quella del Vangelo, perché è quella della croce, di un Gesù che sembrava veramente sconfitto e un perdente anche agli occhi dei propri discepoli (vedi quelli dei Emmaus). La logica della croce è viva più che mai anche oggi nella vita di ogni cristiano; la vivo sulla mia pelle di prete e so che non è facile in certi momenti quando come cristiani ci sembra di essere i perdenti e i nuovi crocifissi di questo mondo, perché fedeli a certi valori.
Credo debba essere insieme alla fatica anche motivo di orgoglio e di testimonianza concreta al mondo, in particolare ai giovani, che è possibile percorrere vie di giustizia senza per forza essere obbligati a seguire quelle del mondo; che la vittoria sul male si può nascondere anche dietro al mondo che ci sbeffeggia e alza la voce, mentre è solo il grido del male sconfitto.
Desidero concludere con le parole di una canzone, sicuramente conosciuta da quanto hanno frequentato l’Arsenale della Pace (SERMIG).

Se cambio anch’io il mondo cambia
se vivo semplicemente, se non spreco
se non consumo che il necessario.
Se non deturpo la natura
se faccio in modo che tutto venga riusato,
se rispetto ogni cosa.
Se ammiro la semplicità
se tratto l’uomo
con lo stesso amore
che voglio per me, io vivo da vivo.
Se cambio io
il mondo ha cominciato a cambiare
se cambio io
il mondo ha cominciato a cambiare
Se cambio anch’io
il mondo cambia
se vivo semplicemente
se non spreco
se rispetto ogni cosa.

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