martedì 22 aprile 2014

Ognuno ha la propria Galilea

Nei Vangeli di Pasqua troviamo anche un passo di Matteo dove Gesù risorto apparendo alle donne dice loro “Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno»” (Mt 28,10). C’è una Galilea per ognuno di noi, sempre di più incontro giovani che mi chiedono dove o come incontrare Gesù, io posso suggerire loro il dove e il come ma non sta a me decidere il quando e il se ci sarà l’incontro con Dio.
Ci sono luoghi dove di per sé è sicura la presenza di Dio, penso ai sacramenti, alla Parola, ai poveri; ci sono anche altri luoghi che profumano di lui ed è possibile incontrarlo come ad esempio i numerosi luoghi di pellegrinaggio, gli incontri con personaggi luminosi presenti e passati, le tante esperienze soprattutto estive che si possono proporre. Visto che però parliamo di incontro ho scoperto nella mia esperienza che c’è nel progetto di Dio anche un quando questo debba avvenire, non perché Dio non voglia farsi incontrare  o sia di carattere difficile, ma in gioco c’è l’incontro sempre di due volontà e libertà, quella mia e quella di Dio; esse crescono e maturano in un cammino che non è prefabbricato da nessuna parte.
Io so che c’è una Galilea per tutti, ma dire quale sia quella particolare di ogni ragazzo e conoscerne i tempi richiede ricerca e attenzione. Ecco perché è importante far fare esperienze e incontri diversi, noi proponiamo cose belle ma non possiamo sapere in anticipo quale di essa è quella ideale per un giovane, e le proposte devono essere intense e non sporadiche perché non conosciamo il tempo di maturazione dell’incontro. Occorre quindi che non ci arrendiamo di fronte ai no che ci possono essere regalati dai nostri ragazzi, occorre insistere pazientemente, mi spiace a volte sentire i genitori dire “ormai è grande decide quello che vuole io non insisto”, è vero è libero di decidere, non è questo il problema, siamo noi educatori che se in una cosa di crediamo non la dobbiamo buttare lì come una delle tante, se ci vediamo un bene per i nostri ragazzi troveremo i modi per saperglielo spiegare.
Dio desidera incontrare ogni uomo, a volte la cosa non è così semplice come sembra, questo perché quando si parla di relazioni e di amicizia queste chiedono tempo e disponibilità di cuore. Conosco persone adulte ben disposte, aperte a Dio, in ricerca, ma che ancora non lo hanno incontrato. Quando parlo di incontrare Dio intendo qualcosa che ti cambia la vita e non di un evento passeggero, diventa qualcosa di ben chiaro scolpito nella tua vita.
Io sogno e desidero, come lo è stato per me, che ogni persona e in particolare ogni giovane giunga a questo incontro e trovi la propria Galilea. Da soli però è difficile, hanno bisogno di averci accanto, di essere guidati in questa ricerca di cui non siamo noi i protagonisti ma loro insieme allo Spirito che li conduce da Dio.
Non so se voi che leggete avete già raggiunto la vostra Galilea, io sì, ed è proprio una cosa bella e che da pienezza insieme a felicità; in ogni caso buon cammino.

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