Quattro sono gli errori comuni che gli adulti commettono
quando cercano di spronare gli adolescenti ad una fede più matura.
1.
Motivare attraverso il senso di colpa: nessun
altra fascia di età porta con sé più sensi di colpa degli adolescenti; essi sono
tormentati da non realistiche auto-aspettative e una coscienza
inflessibile, allora perché dobbiamo usare la colpa per
motivare un auto-correzione che già c’è? La colpa
porta a dei risultati ma fallisce nel crescere in qualità che durano
tutta la vita.
2.
Associare la spiritualità con l’attività del
gruppo giovani: di questi tempi ci sono semplicemente troppe attività che
esigono il tempo di un giovane, è semplicemente inappropriato
misurare la maturità spirituale dei ragazzi da quanto si dedicano ai nostri
programmi o attività.
3.
Ridefinire le nostre aspettative troppo alte
verso gli adolescenti: persone di buon senso si aspettano che molto di una persona
emerga dalle loro proprie alte aspettative, ovviamente,
gli adolescenti non possono mantenere lo stesso livello di aspettative
come se fossero adulti, riporre aspettative non realistiche sugli adolescenti
circa il loro sviluppo spirituale garantisce il fallimento e aggrava il senso di
colpa.
4.
Ridefinire le nostre aspettative troppo basse
verso gli adolescenti: riporre aspettative troppo basse nella spiritualità dell’adolescente può essere dannoso quanto averne di troppo alte, gli adolescenti aspirano ad elevati traguardi; avendo scialbe
aspettative su di loro, noi sottintendiamo che loro non sono capaci di
raggiungere quelle più alte.
Lo psicologo svizzero Jean
Piaget, la maggiore autorità al mondo nel campo della psicologia dell’età
evolutiva, teorizzò due diversi modi attraverso cui le persone acquisiscono
nuove informazioni:
·
L’Assimilazione: è il processo attraverso cui le persone
compiono l’operazione di prendere una nuova informazione e la collegano alle
loro cognizioni già esistenti, la nuova esperienza può inserirsi facilmente
oppure richiedere piccole correzioni.
·
L’Accommodamento: è necessario quando la
nuova esperienza mette in tensione una persona al di là dei suoi soliti limiti,
quando cioè la nuova informazione non si adatta e non si inserisce all'interno
delle sue abituali convinzioni e va oltre la struttura del suo pensiero.
Poiché gli adolescenti sono
così fortemente idealisti, soffrono facilmente di disillusioni e delusioni
all'interno della Chiesa. D'altronde nessuna
Chiesa può adeguatamente soddisfare gli ideali di ogni persona. Le delusioni dei giovani sono legate al loro essere critici nei
confronti del mandato religioso dei loro genitori, del prete e della Chiesa. Le loro difficoltà con le tentazioni contribuiscono ulteriormente
alla loro disillusione. I ragazzi possono cominciare a pensare che la vita
cristiana sia impossibile.
Riguardo la Chiesa, essi
sanno esattamente ciò che hanno provato durante l’ultimo incontro di gruppo o durante la Messa anche se non ricordano quello che è stato detto o insegnato. Le emozioni sgradevoli di un giovane in chiesa hanno più
influenza del contenuto di una omelia se lui o lei sono attratti da un contesto
religioso. Gli adolescenti sono più emotivi che cognitivi. Ricordano più facilmente i sentimenti che i fatti.
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