Mi capita spesso di partecipare a incontri tra genitori o
educatori, prima o poi si arriva a parlare dei giovani e a volte anche di casi
particolari. Solitamente esce un po’ di tutto, tante cose belle e giuste, c’è
però spesso bisogno di intervenire per riportare la discussione in un ambito
sensato.
A volte come educatori ci facciamo dei problemi che non
esistono, ma ponendoceli di fatto ce li creiamo, ne avremmo invece già
abbastanza dei nostri. Questo rischia di portarci fuori strada e di farci
perdere tempo, così da occuparci di quanto non urge e attuando interventi che
adesso non servono.
Quante volte mi sono ritrovato a partecipare a confronti che
si mettevano a calcolare i più vari scenari e il come poterli affrontare,
condivido la necessità di programmare e di riflettere sopra le situazioni, ma
non a tal punto che finiamo per perdere tempo.
In tutto questo si può essere mossi anche dalle più nobili
intenzioni, mi ricordo infatti delle donne del Vangelo (cfr. Mc 16,1-8)
all’alba del giorno della risurrezione, tutte ansiose e desiderose di prendersi
cura di Gesù nel sepolcro, attanagliate dal grave problema che le separa dal
corpo del maestro: il masso davanti alla tomba. Camminano velocemente e si
chiedono chi potrà aiutarle, come faranno a risolvere la questione, tutte
preoccupate e pensierose si avvicinano e notano che quel macigno per il quale
avevano speso tante parole, preoccupazioni e ragionamenti, proprio quello
scoglio è già tolto.
Non so a voi, ma a me capita di ascoltare persone che ti
parlano di un ragazzo che si trova in una situazione difficile, poi tu gli
parli e scopri che invece è un giovane mediamente incasinato come sono tanti
alla sua età, che le cose delle quali tutti erano preoccupati sono
riconducibili a questioni spiegabili con motivi semplici da comprendere, che
quella cosa che tutti temevano potesse bloccare la sua crescita in realtà è una
questione che si risolve “da sola”, nel senso che appartiene al normale
processo di crescita.
Poi mi chiedo, ma quelle donne se davvero erano preoccupate
per il masso del sepolcro, ma perché non hanno chiesto aiuto? Perché non
andarci ad un’ora più normale nella quale avrebbero potuto trovare in giro
qualcuno che le soccorresse? Cercate di capirmi, troppe volte gli interventi
sui ragazzi vengono fatti in assetto da emergenze, sembra sempre che quando
capita qualcosa tutti “cadono giù dal pero”. Facciamoci aiutare, non perdiamo
tempo a farci riflessioni troppo complicate che ci portano lontano, giochiamo
di rete con gli altri adulti che accompagnano l’esistenza dei nostri ragazzi.
Mi perdonino poi queste sante donne del Vangelo, sono
ingiusto con loro visto come sono ricche di amore e premura per Gesù. Ma mi viene
da sorridere, loro vanno là per prendersi cura del maestro, per trovarlo, loro
sanno cosa fare, hanno tutto pronto, gli strumenti e i materiali sono i
migliori sul mercato; ma Gesù non c’è.
Arrivano per sentirsi dire che occorre che vadano in
Galilea. Un bel tiro mancino ha giocato il Signore, per fortuna non sono molto
permalose, altrimenti se la sarebbero presa con quel maestro che poteva
avvisare prima così avrebbero evitato la fatica del cammino e i soldi per le
misture che avevano dietro; pensandoci bene però forse Gesù qualcosa aveva già
detto!
Mi fanno sorridere tanti adulti molto ben preparati e dotati
dei mezzi migliori sul mercato, che preparano bene tutto e poi i ragazzi non
vengono; o meglio, non è che non arrivano è che sono semplicemente da un’altra
parte. Cosa fare? Occorre andare là dove sono, anche noi avremmo dovuto essere
là con loro, ci hanno semplicemente preceduto, non abbiamo interpretato bene i
segnali o le parole che casomai ci avevano già consegnato. Solo che spesso non ci
stiamo, vorremo essere noi a decidere dove e come, ma non funziona così e gli
adolescenti non mancano di farcelo presente a loro modo.
Occorre andare in Galilea, che poi non è altro che “casa”,
il luogo degli incontri quotidiani, delle abitudini, delle relazioni, della
noia, nel lavoro, dello studio, dello sport, del gioco libero e del non far
niente. Ecco dove occorre andare. Là li troveremo.
Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno (Mc 16,6), sì è proprio Gesù che cerchiamo nel servizio dei nostri ragazzi, andiamo senza paura certi di trovarlo.
Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno (Mc 16,6), sì è proprio Gesù che cerchiamo nel servizio dei nostri ragazzi, andiamo senza paura certi di trovarlo.
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