I nostri ragazzi non sono belli fuori e vuoti dentro, è
troppo rischiosa una impostazione educativa che li considera come dei
contenitori vuoti; ogni ragazzo ha contenuti di vita, desideri belli anche se a
volte faticosamente coltivati o troppo presto recisi. Occorre una formazione
intelligente, ossia capace di guardare dentro e oltre la superficie, altrimenti
saremo noi i superficiali e ci tornerà indietro questo epiteto con il quale
troppo alla svelta apostrofiamo gli adolescenti. Ogni giovane è un dono
ricevuto del quale occorre stupirci per gustarne la bellezza e la bontà in ogni
suo aspetto; spesso dentro hanno molto più sapore del di fuori e contengono
ciascuno doni diversi.
Occorre quindi imparare ad assaporare i nostri ragazzi, non
è certo un invito al cannibalismo, infatti suggerisco un surrogato che ci possa
aiutare in questo esercizio. Se l’avete in casa tuffate la mano in una ciotola
piena di cioccolatini di diversa specie, oppure entrate in uno di quei dolci
negozi specializzati e scegliete senza troppo guardare ai propri gusti, non
sempre gli adolescenti che incontriamo sono secondo questo criterio, il
parametro è quello del dono e non della scelta, quindi ancora meglio chiedete a
qualcuno che vi prenda un cioccolatino come vuole lui e di donarvelo.
Non so cosa vi capiterà, potete fermarvi alla carta cercando
di leggere che gusto abbia, io vi consiglio di assaporarlo perché lo capirete molto
meglio assaggiandolo che leggendolo, fatelo fino in fondo entrando nel cuore
che spesso custodisce il sapore centrale. Potreste avere anche brutte sorprese,
forse non sarà come ve lo eravate immaginato, non sempre tutto è secondo i
nostri gusti, non possiamo sputarlo, nessun ragazzo merita di essere buttato
via, sì a volte occorre tenere duro, ma io so dopo averne assaggiati tanti che
è molto più il buono che il cattivo nei nostri ragazzi.
Eppure c’è qualcosa in più, un tocco d’arte, un ingrediente
segreto che rende perfetta ogni ricetta; noi educatori alla fede non possiamo
fermarci solo al buono dei nostri ragazzi, abbiamo tra le mani qualcosa che può
rendere ogni vita unica, è la novità di Gesù, certe cose dette e fatte da lui
non sarebbero mai venute in mente a nessuno di noi, lui è l’ingrediente
segreto. I giovani si pongo domande importanti e cercano cose grandi, ma lo
fanno in modo piccolo perché cercano secondo come insegna questo mondo e il
rischio è di abituarsi così da non essere più capaci di sentirle come
importanti. Occorre creare luoghi, incontri, esperienze, dove le domande di
ricerca possano continuare a uscire così da rimanere vive e dove sia possibile
dire e ascoltare la novità di Gesù
Perché i miei pensieri
non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del
Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le
vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri. Come infatti la
pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la
terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi
semina
e il pane a chi
mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me
senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò
per cui l'ho mandata (Is 55, 8-11).
Non sempre l’ingrediente segreto è gustoso, a volte occorre
abituarsi o semplicemente crescere per poterlo assaporare veramente. Lo scoglio
rimane che il messaggio di vita del Vangelo spesso non viene accolto
immediatamente dal cuore umano, anzi a volte viene percepito come messaggio di
morte che va contro il bene della persona. Succede che solo in seconda battuta,
in seguito a “conversione”, può essere percepito come di vita. Diventa così
centrale il contrasto che ci mostra san Paolo. Mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi
predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani;
ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza
di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente
degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini (1Cor
1,22-25).
Gesù è scandalo, è stoltezza, lo è il suo messaggio, la
novità che propone è assurda agli occhi di chi vive ancorato solo al mondo, ma
per chi alza lo sguardo e ammette che possa esistere altro, chi si fida di
questo uomo che si scopre essere Figlio di Dio, il tutto diventa sapienza, il
tutto prende sapore di Dio.
Centrale per i nostri ragazzi diventa l'atto di fede, il “mi
fido”, l’educazione ha il compito di favorire questa resa attraverso un
percorso che lo possa rendere possibile, sapendo che non è il ragionamento che
mi porta a dire di sì ma il riconoscere in Gesù il Figlio di Dio.
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