Cominciamo oggi una serie di alcuni articoli che ci aiuteranno ad entrare nel mondo complesso ed entusiasmante della "bellezza" così come sperimentata dai nostri ragazzi, quindi anche dal rapporto con il proprio corpo che non è affatto formato da solo materia, ma che si porta dietro diversi significati e valori.Viene il giorno che ti guardi allo specchio e sei diverso da come ti aspettavi. Sì, perché lo specchio è la forma più crudele di verità. Non appari come sei veramente. Vorresti che la tua immagine corrispondesse a chi sei dentro e gli altri, vedendoti, potessero riconoscere subito se sei uno sincero, generoso, simpatico... invece ci vogliono sempre le parole o i fatti. È necessario dimostrare chi sei. Sarebbe bello doversi limitare a mostrarlo. Sarebbe tutto più semplice. "Bianca come il latte, rossa come il sangue” (Alessandro D'Avenia)
Ci apprestiamo ad affrontare uno tra i temi belli, ma anche delicati, che toccato il mondo dei nostri adolescenti, esso rimane per tanti di noi adulti un terreno irto ma nel quale occorre incamminarsi con fiducia in ogni ragazzo. Il primo passo da compiere è riconoscere che non sappiamo cosa passi nel corpo, nella mente e nel cuore dei giovani di oggi; vi supplico di compiere questo gesto di umiltà educativa. Troppe volte incontro genitori o educatori che, ricchi di buon cuore, si illudono di sapere cosa percorre la vita di un adolescente solo perché lo si fu a propria volta, questo porta purtroppo a mettere in atto scelte, progetti, tattiche pensate e progettate bene, ma create su aspettative lontane dalla realtà propria delle giovani generazione, che ben altro hanno di cui preoccuparsi rispetto all’idea che un adulto sì fa di loro. In ogni caso, se anche dovessimo farcela, indovinando l'argomento giusto e riuscendo così a coinvolgere i giovani nei nostri percorsi, non è detto che saremmo pronti ad accogliere i risultati, che forse risulteranno disattesi in quanto non allineati con quanto immaginato.
Durante
l'inizio dell'adolescenza, unitamente alla trasformazione del corpo, avviene
anche una rielaborazione della propria identità; il tutto avviene in modo molto
rapido senza chiedere permesso a nessuno, capita spesso di rimanere così
indietro da non riconoscersi più, può arrivare una sorta di estraneità a cui
non si riesce bene a dare dei contenuti.
Cosa
devo farci con questo corpo nel quale non mi riconosco più? Questa potrebbe
essere la traduzione di una delle tante domande che girano nel cuore dei
ragazzi. Se il tutto non fosse già complicato a sufficienza, interviene anche
la differenza che viene tra l’essere maschio o femmina, i primi tengono il
tutto molto più per se, le seconde lo mostrano più facilmente o più
sfacciatamente.
Succede
così che si può essere obbligati a dover ricominciare da capo nel prendere
consapevolezza del proprio corpo cercando di capire come usarlo; tutto questo
si allarga e si unisce ad altri strumenti che intervengono a potenziarne l'uso,
nel metterlo alla prova o nel mostrarlo. Succede così che tante cose che
capitano e che agli occhi di noi adulti rimangono poco chiare, proprio qua
devono essere ricondotte; penso all'uso del trucco, alle varie manipolazioni
del corpo, allo scooter, ai diversi allenamenti del corpo, al vestiario nel suo
bizzarro trasformarsi e a tutto quello che gira intorno al proprio presentarsi
in pubblico.
Come
parla il corpo? Attraverso i commenti degli altri! Positivi o negativi che
siano il corpo parla. Ecco perché diventa così importante la cura che vi si
dedica, oppure l'opposto comportamento di trascuratezza. Ma i ragazzi non sono
da soli in questa avventura che assume sapore di crisi, sono in compagnia
spesso dei propri genitori che vedono perso il bambino di prima trasformato
nell'adolescente di oggi del quale perdono il controllo, angosciati per i
possibili pericoli ai quali sono esposti nel mondo senza di loro; a volte invece
nasce invidia per un corpo e una vita che vorremmo fosse la nostra.
Cosa
fare? Occorre equilibrio. Un eccessivo controllo dell'espressione della vita
del ragazzo rischia di impedire una corretta maturazione, all'opposto un’esagerata
richiesta di performance che prevede di essere sempre all'altezza in tutto non
aiuta a fare i conti con il limite presente in ogni vita. Tra un estremo e
l'altro c'è la reale possibilità di vivere e accettare un corpo che offre
potenzialità e che nel contempo non è perfetto; questo è possibile solo se mi
rendo conto che anche così il mio corpo mi parla dicendomi che non posso
bastare a me stesso, che nei mie doni e nelle fragilità c'è un appello alla
ricerca di un altro, che il mio corpo è capace di dare e di ricevere, che il
desiderio di essere veramente e autenticamente me stesso si compie nell'essere
per gli altri.
A
parole si fa presto, questo è il punto di arrivo, prima ci sta tutto quello che
come educatori viviamo e vediamo nei nostri ragazzi, corpi considerati
estranei, messi alla prova, nascosti o troppo mostrati. In questo tempo intenso
di lavoro da parte di ogni adolescente occorre che ci aiutiamo a non avere
troppa paura di quello che sta accadendo, lo dico soprattutto per i genitori
che per primi saranno impegnati ad affrontare tutte le novità anche esagerate che
si apprestano ad emergere. A loro dico: interrogatevi sul perché e sui motivi
di quel che accade, non abbiate paura a parlarne con i vostri figli, abbiate il
coraggio di rivedere le regole della vita famigliare, non temete se dopo un
confronto saranno più le domande rimaste che le risposte ottenute, siate
genitori per i vostri figli perché non ne hanno altri che vi possano sostituire.
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