
Devo riconoscere che questo gruppo in particolare mi sta mettendo molto alla prova, già lo sapevo attraverso le parole dei loro catechisti, ora ci sono davanti io. È già il terzo incontro, dopo gli altri ero tornato a casa un po’ amareggiato (non verso loro, ma con me stesso), ho pensato a cose nuove da dire, raccontandole più che spiegandole o insegnandole: sembra un po’ abbia funzionato. Soprattutto ho deciso di non urlare più, di non arrabbiarmi.
Non è stato semplice, momenti di silenzio e attenzione ci sono stati, non duravano a lungo, bastava un niente per acchiappare l’attenzione di uno dei tanti o pochi disturbatori con una grande capacità di contagio verso i propri compagni.