giovedì 16 agosto 2018

AGESCI: un sogno educativo che si fa realtà

Il mio incontro con il mondo degli scout fa parte del mio cammino di prete di questi ultimi anni, ho ritrovato in esso tante delle dimensioni che già nel corso del mio breve cammino accanto ai giovani avevano dato forza al mio impegno. Quest’associazione giovanile educa secondo un progetto molto articolato e difficile da riassumere in poche parole, desidero solamente condividere alcuni degli aspetti più rilevanti, sperando che nasca in tanti il desiderio di approfondirne la conoscenza e a me rimanga la possibilità di continuare a crescerci dentro come cristiano e come prete.
Dovendo fare una scelta, decido di prendere spunto dal “Patto Associativo”, esso rappresenta già per sua indicazione una sintesi del progetto portato avanti dall’AGESCI, che nel mondo ampio dello scoutismo si pone come una realtà in comunione con la Chiesa e che chiede fedelmente aiuto a Dio per portare avanti la propria opera di testimonianza nel mondo, almeno così promettono[1]tutti coloro che desiderano farne parte. Tutto questo è stato possibile grazie a quello che viene riconosciuto, a livello mondiale, il fondatore di tutto il movimento, si tratta di Baden Powell (amichevolmente chiamato dai suoi figli spirituali BP), per parlare di lui occorrerebbe al momento troppo spazio, sappiate solo che dietro a tutto, anche se non viene nominato, c’è anche il suo zampino.
Si parla spesso della necessità che nelle nostre parrocchie nasca una disponibilità di persone che si occupino della crescita dei ragazzi, un compito spesso non semplice, non delegabile solo ai più giovani ma che chiede un impegno di tanti ognuno secondo il tempo e le energie che può offrire. Negli scout questa dimensione si concretizza attraverso delle figure che vengono chiamate “capi”, sono di fatto educatori, giovani e adulti che volontariamente e gratuitamente si rendono disponibili, collaborano, si considerano fratelli e uguali fra di loro.
Il punto di partenza di una corretta relazione educativa è la fiducia posta nelle forze ed energie del ragazzo, anche quando le cose sembrano andare diversamente, non si perde la speranza nella capacità di ogni giovane di scegliere liberamente, di spendere la propria vita rispondendo alla chiamata che Dio mette nel cuore di ogni persona, attraverso un impegno che trova il suo vissuto non solo dentro il mondo ecclesiale, ma anche e soprattutto in quello sociale.
Un approccio intelligente, ossia capace di guardare dentro le dinamiche offerte dalla cultura contemporanea per non esserne schiavi, ma agire e pensare liberamente prendendo posizioni coerenti con un mondo da costruire nel quale al centro viene messo il rispetto della dignità di ogni persona.
Tutto questo non rimane solo una bella idea, viene portato avanti dai singoli gruppi presenti sul territorio che rendono concreta e fruibile ai ragazzi la proposta educativa globale, con una attenzione sapiente alle specificità di chi ci si trova davanti. 
A guidare il tutto non troviamo un singolo, ma una comunità (COCA), in essa si respira la bellezza di una responsabilità condivisa e l’impegno per migliorarsi costantemente nel cammino, è sorgente e sintesi del progetto educativo proposto. Da essa viene un forte stimolo alla formazione permanente di ogni capo attraverso incontri strutturati al cui interno alcuni sono incaricati di seguire la formazione specifica che viene portata avanti e che si integra con quella proposta a livello di zona.
Due pilastri guidano questo cammino, il primo rappresentato dalla promessa è stato già sopra richiamato, il secondo è espresso nella legge scout[2]; il metodo portato avanti fa riferimento a quattro elementi che da subito BP volle alla base della propria opera: formazione del carattere, abilità manuale, salute e forza fisica, servizio del prossimo.
Questo modello nel tempo ha avuto un’evoluzione e continua ad averla, così da essere attenti alle nuove sfide che sorgono in ambito educativo, questo ha fatto sì di specificare maggiormente alcune dinamiche che possono diventare annuncio a tutti di un modo bello di educare. Al centro del cammino il protagonista è il ragazzo con la sua vita concreta; anche se di fatto cresce insieme ad altri giovani e affiancato dai capi come fratelli maggiori, si tratta infine di un cammino di autoeducazione; proprio per questo il ragazzo non è visto come soggetto passivo, ma aiutato a diventare protagonista della propria vita e con il tempo a maturare proprie scelte autonome di vita. Tutto questo avviene all’interno di una vita di gruppo composta di età diverse dove la fraternità diventa criterio di unità e di servizio agli altri, che trova nel gioco e nell’avventura del contatto con la natura linguaggi di vita, nello spirito di un servizio dei più grandi ad aiutare i più piccoli. In tutto questo è reso esplicita una spiritualità non generica, ma fondata sull’annuncio di Cristo.
L’impegno è anche rivolto alla riscoperta di una scelta politica dove quest’ultimo termine assume la sua valenza più bella, ossia quella di un servizio attivo al bene comune, così da crescere come cittadini responsabili.
Pur nella libertà di coscienza lasciata a tutti (che ci impegniamo comunque ad educare), come associazione è chiara la posizione presa a difesa della persona e della sua dignità, a favore della democrazia e contro i sistemi totalitaristi, seguendo uno spirito di pace e di evangelica nonviolenza, per uno stile di vita più sostenibile sia dal punto di vista ambientale che economico.
Tutto quanto fatto nel desiderio di “lasciare il mondo un po' migliore di come l'abbiamo trovato”.


[1]La formula della promessa scout dell’AGESCI recita così: con l’aiuto di Dio prometto sul mio onore di fare del mio meglio: per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio paese; per aiutare gli altri in ogni circostanza; per osservare la Legge scout.
[2]La guida e lo scout: pongono il loro onore nel meritare fiducia, sono leali, si rendono utili e aiutano gli altri, sono amici di tutti e fratelli di ogni altra Guida e Scout, sono cortesi, amano e rispettano la natura, sanno obbedire, sorridono e cantano anche nelle difficoltà, sono laboriosi ed economi, sono puri di pensieri parole e azioni.

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