mercoledì 18 aprile 2018

Opportunità per gli adulti

Come Chiesa siamo in cammino verso un Sinodo che non è “dei” ma “sui” giovani. Ci tengo a precisarlo perché a volte noto qualche incomprensione al riguardo parlando con i cristiani adulti. Il Sinodo non è una Giornata Mondiale dei Giovani che li vuole convocati e protagonisti principali, ora è la comunità adulta il principale destinatario del cammino da fare. Eppure vedo in giro tante iniziative per coinvolgere i giovani, il che va sempre bene, noto invece una certa immobilità della comunità adulta come se la cosa non la toccasse più di tanto. Il rischio è grosso, quello che il Sinodo arrivi e passi senza che in realtà sia cambiato niente nel come ci approcciamo al mondo dei giovani. Il Sinodo è per aiutare un corretto cambiamento di noi adulti e non dei giovani.
L’ACEC, associazione cattolica esercenti cinema, ha fatto un bando di finanziamento di attività in vista del Sinodo. Arriva il referente tutto contento e mi chiede come coinvolgere i giovani e quali film proiettare per loro. Al riguardo mi permetto due considerazioni. Innanzitutto chi dovrebbe essere sensibilizzato ai temi del Sinodo non sono i giovani ma gli adulti, ma mentre condivido questa cosa mi sembra di non essere capito. Inoltre invito a riflettere se il far vedere un film sia ancora, come in passato, uno strumento utile, oppure se occorra rivedere le modalità di comunicazione per coinvolgere i ragazzi e trasmettere messaggi educativi; nuovamente noto una certa difficoltà a entrare nel mio ragionamento. Mi si fa notare che i soldi però ci sono ed è un peccato non usarli, comprendendo la cosa, mi permetto di sottolineare che secondo me ha poco senso fare le cose perché ci sono le risorse senza ragionarci a modo sopra, per poi chiedere ai giovani di venire a cose non adatte a loro e quindi poi lamentarci con la solita solfa: i giovani non ci sono.
L’opportunità del Sinodo ci chiede di non banalizzare la complessità del mondo giovanile e di come si confronta con la fede. È un processo che coinvolge ad ampio raggio un po’ tutte le scienze umane e teologiche. Non si tratta solo di riflettere su un aspetto concreto e trarne conseguenze, ma richiede un cambiamento di come la Chiesa si percepisce e chiede nuovi metodi di ricerca. Non si tratta quindi di cercare soluzioni pratiche per regolare la questione “giovanile”, occorre mettersi in discussione come adulti troppo spesso nascosti dietro a frasi fatte per evitare di affrontare la questione, assumendoci anche la responsabilità del perché il mondo oggi è fatto così.
Papa Francesco l’ha detto chiaramente durante la sua conversazione con i Superiori Generali[1]. La Chiesa occorre che si converta a nuovi criteri per l’educazione dei giovani, da qui la necessità di un “discernimento” capace di trovare una via per portare loro l’annuncio di un progetto di vita bello per cui spendere la vita. Occorre rinnovare un approccio che fino a ora è stato “statico” e che si è dimostrato non funzionare più, attraverso una conversione a una logica di ascolto e movimento: ascoltare i giovani e la loro vita, passare con loro all’azione sapendo poi rifletterci sopra.
Il progetto del Sinodo è di parlare dei giovani per favorire la messa in discussione degli adulti e della Chiesa, nel concepire il proprio rapporto con un mondo giovanile che oggi, come non mai, è in rapido cambiamento. Sperando che da questo percorso possano nascere tante domande, esse verteranno su come la comunità cristiana sia capace e cosa deve fare per continuare a trasmettere la fede alle nuove generazioni. Al centro c’è la rimessa in discussione della relazione educativa tra le diverse età della vita, oggi un po’ marginalizzata nel cercare di contenere gli eccessi e con una riflessione che esplode solo nelle ricorrenze di fatti spiacevoli. 
Credo che come comunità adulta, occorra che riconosciamo e prendiamo atto che al momento, una certa incomprensione del mondo giovanile, sta condizionando la nostra opera evangelizzatrice, questo ci chiede un cammino ampio, non facile e che vedo partire a fatica.


[1]Cfr. Francesco, Conversazione-intervista con i Superiori Generali USG, 25 novembre 2016, in Civiltà Cattolica 4000/2017, pp. 325-6.

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