Durante una messa al campo estivo un ragazzo crollò letteralmente
dal sonno, nel senso che proprio cadde dalla sedia, più che arrabbiato ero
preoccupato per la figuraccia fatta davanti ai suoi amici e per il senso di
vergogna che ne sarebbe nato.
Pensandoci non è stata l’unica volta che qualcuno si è
assopito durante un mio intervento, mi fa coraggio il sapere che è successa la
stessa cosa anche a san Paolo, con esiti molto più rocamboleschi di quando non
sia mai avvenuto a me.
Il primo giorno della
settimana ci eravamo riuniti a spezzare il pane, e Paolo, che doveva partire il
giorno dopo, conversava con loro e prolungò il discorso fino a mezzanotte.
C'era un buon numero di lampade nella stanza al piano superiore, dove eravamo
riuniti. Ora, un ragazzo di nome Eutico, seduto alla finestra, mentre Paolo
continuava a conversare senza sosta, fu preso da un sonno profondo; sopraffatto
dal sonno, cadde giù dal terzo piano e venne raccolto morto. Paolo allora
scese, si gettò su di lui, lo abbracciò e disse: "Non vi turbate; è
vivo!". Poi risalì, spezzò il pane, mangiò e, dopo aver parlato ancora
molto fino all'alba, partì. Intanto avevano ricondotto il ragazzo vivo, e si
sentirono molto consolati. (At 20,7-12)