sabato 27 agosto 2016

Un ragazzo fortunato

Durante una messa al campo estivo un ragazzo crollò letteralmente dal sonno, nel senso che proprio cadde dalla sedia, più che arrabbiato ero preoccupato per la figuraccia fatta davanti ai suoi amici e per il senso di vergogna che ne sarebbe nato.
Pensandoci non è stata l’unica volta che qualcuno si è assopito durante un mio intervento, mi fa coraggio il sapere che è successa la stessa cosa anche a san Paolo, con esiti molto più rocamboleschi di quando non sia mai avvenuto a me.
Il primo giorno della settimana ci eravamo riuniti a spezzare il pane, e Paolo, che doveva partire il giorno dopo, conversava con loro e prolungò il discorso fino a mezzanotte. C'era un buon numero di lampade nella stanza al piano superiore, dove eravamo riuniti. Ora, un ragazzo di nome Eutico, seduto alla finestra, mentre Paolo continuava a conversare senza sosta, fu preso da un sonno profondo; sopraffatto dal sonno, cadde giù dal terzo piano e venne raccolto morto. Paolo allora scese, si gettò su di lui, lo abbracciò e disse: "Non vi turbate; è vivo!". Poi risalì, spezzò il pane, mangiò e, dopo aver parlato ancora molto fino all'alba, partì. Intanto avevano ricondotto il ragazzo vivo, e si sentirono molto consolati. (At 20,7-12)

sabato 20 agosto 2016

Operai chiamati alla vita

Sono tanti i ragazzi indecisi riguardo la propria vita, scelte come la scuola, l’università o un lavoro da fare possono diventare tanto impegnative da sfociare in una situazione di stallo dalla quale si può faticare ad uscire.
Un giovane appena uscito dal liceo, non sa bene cosa fare, studiare quello che gli piace lo porterebbe ad aggiungersi ai tanti precari dei quali si parla per televisione, quello che vuole sua madre non gli piace, teme di sbagliare come ha fatto per la scelta delle superiori che lo hanno condannato a cinque anni di supplizio che è ben contento di essersi lasciato alle spalle, vuole un lavoro che non lo porti lontano dalla famiglia che già sogna per il proprio futuro e che però gli permetta una vita dignitosa. È molto fortunato, ha dei genitori che “non lo lasciano in pace”, questo lo aiuta a non rimanere troppo schiavo dei suoi pensieri e delle sue paure, ha già un progetto “vocazionale” che sogna di realizzare e che gli dà un orizzonte di senso nella ricerca che sta compiendo. Anche se favorito da tante circostanze, le ansie rimangono così come anche le paure, il tempo corre così veloce che non se ne rende neanche conto, dice che probabilmente cercherà qualcosa che realizzi un compromesso tra quello che gli piacerebbe e quello che suggeriscono tanti adulti intorno a lui.

sabato 13 agosto 2016

Adulti in ristrutturazione

Mi chiedo se la gente pensa prima di agire.
Il nuovo oratorio dove sono finito è stato costruito da poco, adotta tutta una serie di novità rispetto a quello dove ero prima tipo i muri in cartongesso, anche non sono proprio una scelta ideale per luoghi frequentati da bambini e giovani vista la fragilità del materiale. Esternamente è stato messo il “cappotto” così chiamato per identificare il materiale di coibentazione installato che rende anche i nostri muri esterni maggiormente esposti all’esuberanza delle giovani generazioni fatta per lo più di pallonate. L’installazione di questo isolamento fa aumentare lo spessore dei muri così che lo spazio antistante le finestre del piano terra diventano comode e invitanti panchine, molto usate da tutti, con il problema che una volta seduti viene normale muovere i piedi e i ripetuti colpi non hanno giovato all’intonaco.

domenica 7 agosto 2016

Omelia di papa Francesco durante la Messa a conclusione della GMG (31 luglio 2016)

Cari giovani, siete venuti a Cracovia per incontrare Gesù. E il Vangelo oggi ci parla proprio dell’incontro tra Gesù e un uomo, Zaccheo, a Gerico (cfr Lc 19,1-10). Lì Gesù non si limita a predicare, o a salutare qualcuno, ma vuole – dice l’Evangelista – attraversare la città (cfr v. 1). Gesù desidera, in altre parole, avvicinarsi alla vita di ciascuno, percorrere il nostro cammino fino in fondo, perché la sua vita e la nostra vita si incontrino davvero.
Avviene così l’incontro più sorprendente, quello con Zaccheo, il capo dei “pubblicani”, cioè degli esattori delle tasse. Dunque Zaccheo era un ricco collaboratore degli odiati occupanti romani; era uno sfruttatore del suo popolo, uno che, per la sua cattiva fama, non poteva nemmeno avvicinarsi al Maestro. Ma l’incontro con Gesù gli cambia la vita, come è stato e ogni giorno può essere per ciascuno di noi. Zaccheo, però, ha dovuto affrontare alcuni ostacoli per incontrare Gesù. Non è stato facile, per lui, ha dovuto affrontare alcuni ostacoli, almeno tre, che possono dire qualcosa anche a noi.

martedì 2 agosto 2016

L’umanità ritrovata nel cuore dei giovani

(Enzo Bianchi - La Stampa, 31 luglio 2016) 

Da anni i più attenti conoscitori del mondo giovanile vanno ripetendo che siamo di fronte a un cambiamento radicale nella difficile arte di trasmettere alla generazione successiva i principi ritenuti fondamentali per affrontare il duro mestiere di vivere e di vivere in società. Non solo perché sono crollate le ideologie e i sistemi sociali che ad esse si ispiravano, ma ancor più perché alla consueta diffidenza che ogni generazione nutre per il patrimonio di valori che quella precedente ha da trasmettere, si è aggiunta la convinzione che non c’è più nemmeno un patrimonio da ricevere: la cultura globalizzata dominante sembra affermare che il mondo inizi sempre da capo, che l’umanità non possieda capisaldi condivisi, che una scelta equivalga all’altra e che domani si possa “rottamare” quello che abbiamo acquisito oggi. Del resto è significativo che alla consueta e magari stantia domanda rivolta ai ragazzi – “cosa vorresti fare da grande?” – la risposta non consista ormai più nell’uno o nell’altro mestiere o professione bensì in un sempre più maggioritario e tragicamente uniforme: “Vorrei avere molti soldi per fare ciò che mi piace”.